La Camera ha approvato con pieni voti (442 voti a favore, 19 contrari e 51 astenuti), il Recovery plan chiamato anche PNRR che probabilmente farà due vittime, stiamo parlando di: Quota 100 e del Cashback di Stato.
Dalle ultime notizie sembra che, il Governo presentando alla Commissione europea entro fine aprile 2021 il piano pluriennale da 248 miliardi di euro, ha dato un bel taglio di forbici a due delle misure che hanno più distinto l’operativo passato.
Con il PNRR o Recovery plan possiamo salutare il Cashback?
Tuttavia, se da un lato sono allo studio varie ipotesi per sostituire il modello pensionistico che scadrebbe quest’anno, d’altra parte vi è il problema del sistema a premi per la lotta all’evasione fiscale, con il rimborso del 10% sui pagamenti elettronici, dove non vi sono nessune certezze sui risvolti di un futuro imminente.
Il piano è stato criticato da diversi partiti politici, per via di abusi che vi sono stati a causa delle falle del sistema: lo 0,2% dei partecipanti hanno approfittato del sistema, scalando le classifiche e vincendo un Super Cashback di 1.500 euro.
Se il progetto PNRR del governo Conte bis prevedeva di rifinanziare questa misura con 4,77 miliardi, l’incentivo non comparirà nel nuovo Recovery Plan, ma probabilmente continuerà ad essere efficace.
Infatti, vogliamo ricordare che, con il governo Conte avviato nel dicembre dello scorso anno, l’ex premier fu molto criticato dai partiti dell’opposizione i quali disapprovavano il cashback, far i politici vi era Matteo Renzi.
Insomma, nel mondo politico italiano come al solito vi sono sempre duelli verbali.
Con PNRR, dobbiamo dire addio al Cashback, o forse vi sono due opportunità?
In effetti, il Governo starebbe pensando di realizzare diverse variazioni al cashback, in modo tale da creare l’opportunità di mantenere il cashback nella vicinissima legge di bilancio.
Queste variazioni sarebbero per quelle persone furbette, le quali nei mesi precedenti hanno cercato di modificare questa opportunità che il Governo aveva concesso, ma oggi con il dott. Draghi al Governo sembra che il “furbetto” sia lui.
La Corte dei Conti ha inoltre chiesto eventuali rettifiche nella memoria sul Documento di economia e finanza 2021: “Pur condividendo gli obiettivi e aspettando l’analisi dei risultati sinora raggiunti; hanno redatto i revisori, devono essere meglio finalizzati e dichiarati chiaramente, in ogni caso devono favorire le transazioni in reparti dove non ci sono grandi fenomeni che, non possono spiegare il costo o utilizzare carte di debito o di credito per pagare per evitare l’uso sparso a lungo termine delle risorse.”
In caso opposto il dott. Draghi potrebbe stabilire facilmente di non rinnovare il programma quando questo scadrà, quindi dobbiamo solo sperare che questo non succeda il 1° luglio 2021.