Fa discutere la proposta che la CNDCEC, la cui sigla sta per “Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili” ha proposto alla cosiddetta “audizione” tenutasi dinanzi alle Commissioni Bilancio di Camera e Senato sulla legge di Bilancio.

I commercialisti altoatesini parlano di “balzelli”, cioè di elementi da rivedere all’interno della Legge di Bilancio, nella parte in cui si parla del cashback.

Da chiarire che la CNDCEC è d’accordo con l’uso del cashback ed anzi, il fatto di usare questa forma di risparmio indurrebbe molti cittadini a preferire pagamenti con moneta virtuale, cosa che gioverebbe all’economia italiana.

Tuttavia secondo il Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili sarebbe meglio rivedere la cifra da destinare alla manovra per il cashback.

Il governo propone 3 miliardi, ma la CNDCEC sostiene che ne bastino 1,5 miliardi o al massimo 2, al fine di poter accumulare la cifra rimanente per ridurre le nuove tasse previste per i cittadini.

Tra queste vi sono la plastc tax e la sugar tax.

Cosa non va nella manovra cashback: il commento dei commercialisti

A parlare è la cosiddetta “CNDCEC”, ovvero il Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili che sebbene sia d’accordo con l’idea del cashback inserita nella nuova Legge di Bilancio, non è proprio d’accordo con il ritenere che servano 3 miliardi da stanziare per questa iniziativa.

Secondo il Consiglio infatti basterebbe che il governo accumulasse una cifra di 1,5 o 2 miliardi. Il resto della cifra basterebbe invece per ridurre tutte quelle nuove tasse che il governo italiano ha intenzione di introdurre. Si parla della cosiddetta “plastica tax” oppure anche della “sugar tax”.

In poche parole, se si riduce la cifra prevista per i cashback, se ne ottiene una per ridurre le tasse. Il governo italiano però ancora non ha deciso se accogliere o meno l’opinione della CNDCEC.

I dettagli sulla proposta della CNDCEC e i cashback

I commercialisti si trovano a quanto pare d’accordo, per lo meno nella maggior parte, a sostenere che 3 miliardi sarebbero decisamente troppi per essere destinati solo al cashback.

Per capire meglio il concetto, è bene dare una definizione di cashback. Si tratta di una forma che prevede di far ottenere all’utente che fa acquisti online, una certa percentuale di rimborso. Secondo molti esperti, il cashback potrebbe essere un ottimo strumento per spingere un numero sempre maggiore di cittadini a svolgere acquisti online.

Usando la moneta virtuale anziché i contanti, l’economia italiana ne trarrebbe giovamento, ed anche gli utenti. Questi infatti si vedrebbero rimborsata una certa cifra, a seconda di quanto spendono o di cosa acquistano.

Per ora però il governo ancora non si è espresso in modo definitivo a riguardo e si stanno aspettando gli ulteriori aggiornamenti.

Mostra CommentiChiudi Commenti

Lascia un commento